venerdì 21 settembre 2012

CIVILTA' E SCIENZA.

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Civiltà e scienza.

Lo sviluppo delle diverse società locali del pianeta è avvenuto nei millenni sulle basi dei paradigmi tecnici e scientifici limitati, fino ad allora elaborati,e , conosciamo come diverse di queste società, in periodi diversi, abbiano avuto delle fasi di sviluppo, di stabilità temporanea e di decadenza.
Alla base di ogni ciclo storico-sociale vi sono le componenti tecniche e gli ideali di una cultura che tende ad omogeneizzare ed egemonizzare una zona di territorio localmente definita.
Si può considerare l'impero Egizio, quello Cinese, la civiltà dicotomica Greco e Romana, diversa da ogni altra fondata sulla pratica del dualismo; inoltre vi sono i Maya e gli Aztechi, come anche i Mongoli ed altri ancora fino all'impero Britannico, le cui impronte esistono e sono ancora in parte una realtà.
La civiltà Europea ha un carattere distintivo fondamentalmente diverso rispetto alle altre società, che si manifesta per la prima volta nella civiltà Greca e Romana: la coesione della società ha come principio la Democrazia perchè integra la competizione con leggi al di sopra dei sentimenti ed interessi, nella fase di stabilità ed espansione.
Con fasi alterne e diversi caratteri il principio Democratico viene mantenuto in vita da diverse esperienze, in Italia, come i Comuni o le Repubbliche marinare, di cui Venezia, Genova ed Amalfi, sono esempi significativi, nelle loro svariate forme Istituzionali di laicità.
L'Europa conosce uno sviluppo fondamentale nell'Inghilterra protestante del 16° e 17°  secolo,dove, per dirimere le varie contese tra i nobili e re si decide e si definisce come le leggi devono essere considerate, e lo sono, superiori ad ogni persona o interesse personale e sociale come i titoli e ricchezze, anche del re e regine, la cui autorità assoluta, sulle cose e persone, era garantita dalla Chiesa cattolica di Roma.
Le leggi regolano l'organizzazione sociale, politica - economica e della Giustizia, ognuna, nella loro autonomia, in Democrazia, all'opposto del potere assoluto di una gerarchia incompetente.
L'Inghilterra trova in Newton ed Hooke, un riferimento, una fiaccola che apre nuovi sentieri della conoscenza,al pari delle scoperte, come lo sono le conquiste delle Americhe- l'Australia e l'Oriente, con l'India.
Dal punto di vista culturale, le leggi diventano la base superiore per l'organizzazione della società, alle quali tutti devono attenersi, per coerenza e coesione, equivalenti alle leggi della natura per principio e metodo.
Questo è il primo caso di un impero che non si fonda sull'autorità personale del capo, del Re o dell'Imperatore, bensì fonda le sue radici sull'autorità delle Leggi ( di Natura e sociali).
Di fatto la società Inglese diventa il riflesso più luminoso della rivoluzione scientifica di Copernico, Descartes, Keplero, Galilei, Newton, Hooke e Huygens.
Mentre l'Europa del Nord attraversa una fase di sviluppo considerevole, trainata dall'esperienza Inglese; l'Europa del Sud, con Italia e Grecia, ma non la  Spagna, rimangono ancorate a difesa di ruoli e competenze ormai superati dallo sviluppo che la cultura religiosa conservatrice considera inizialmente come "blasfemia", ed ordina una guerra totale, persa per incompetenza contro le riforme religiose e le controriforme.
Se la caratteristica propria della cultura Europea è il Principio Democratico ad esso si affianca e si lega lo sviluppo della scienza e delle arti, sulla base della libertà di espressione e di pensiero, il suo opposto sono gli ideali religiosi assolutisti e pregiudiziali applicati in politica.
Sono indissolubilmente legati i periodi di sviluppo della Democrazia con lo sviluppo delle tecniche e della scienza, come delle arti; ed entrambe coincidono con la necessità di espansione della società Europea.
Sembra che oggi esista un capolinea di questa esperienza Europea.
La conquista del Pianeta è avvenuta, in modo caotico e barbarico, senza pensare alle conseguenze, ma depredando la natura in proporzione alla crescita del numero degli abitanti, sollecita dalle scoperte scientifiche.
Qualsiasi paradigma sociale si voglia usare ci pone di fronte ad un problema: la crescita sproporzionata della popolazione mondiale, senza alcun criterio definito  se non quello della ricchezza immediata possibile ed usufruibile; il quale ha creato un divario tra la ricchezza totale disponibile e quella rinnovabile.
La Cina in modo forzoso cerca di effettuare un controllo delle nascite, così è anche per l'Europa con altri criteri, come la prevenzione.
Lo sviluppo della popolazione determina oggettivamente l'utilizzo di spazio che prima era naturale, quindi l'impoverimento dell'habitat naturale in cambio di quello artificiale come il cemento in negativo e le produzioni agricole forzose, in positivo, tranne per gli OGM che rompono il ciclo naturale, come voler fermare l'orbita del pianeta Terra.
Rimane il fatto che l'aumento della popolazione determina anche una quantità di rifiuti e di sprechi difficilmente calcolabili nei loro effetti sul medio e lungo periodo.
La popolazione mondiale è cresciuta nell'arco di un secolo da 2,5 miliardi a 7 miliardi; e la ragione fondamentale è la diffusione delle tecniche scientifiche, della scienza intesa come logica e capacità operativa, organizzata socialmente.
I sistemi Ideologico-Politici definiti  come" Capitalista e Comunista" hanno contribuito ad incrementare lo sviluppo caotico con la loro contrapposizione frontale detta "Guerra Fredda".
Devo chiarire una questione di fondo nell'idea di sviluppo sociale ed economico.
I paesi a carattere "socialista" sono sempre stati l'immagine speculativa e imitativa della società detta Capitalista, a base Democratica limitata, data la mancanza del principio di base della libertà personale, come libertà creativa di ricchezza, secondo le Leggi della natura.
Rimane il fatto che una visione ideologica della società, o solamente economica,  diventa riduttiva dei processi di sviluppo sociali, in rapporto con la natura.( l'ambiente è la parte di natura modificata dalla specie umana)
La necessità  di uno sviluppo locale non appartiene più ad una sola area del pianeta, e, per dirimere i vari problemi che sorgono è diventata necessaria una base comune planetaria,
 "il sistema democratico" inteso come la massima possibilità di interesse comune, interattiva e dinamica.
Le civiltà del Pianeta sono strutturate in modo da classificare Democratico anche una sistema sociale a principi religiosi o principi totalitari.
Pur essendovi questa contraddizione in "termini" il rapporto tra lo sviluppo civile ed economico è diventato assai vario.
Permane una mia convinzione, molti dei paesi in via di sviluppo non conoscono il valore e la funzione della scienza nella sua duplice veste, quella sociale e quella tecnica, ed anche l'Italia è un paese sotto l'influsso della Religione, a torto o a ragione che sia; essa ha un aspetto antiscientifico con il concetto di morale proprio di una organizzazione gerarchica autoritaria che si scontra con un concetto etico dell'esperienza scientifica materiale, cioè dialettica .
Vi è da fare una precisazione; l'etica dell'esperienza scientifica non è ancora definita nella sua base completa, perché non si conoscono tutte le leggi fondamentali della natura ma solo dei principi di equivalenza, e due Leggi della Meccanica classica che sono inconfutabili, come assolutamente  reali, come assiomi di base.
Nelle civiltà Democratiche, sono chiari e definiti i ruoli sociali, politici ed economici, giuridici e didattici, meno chiara  e definita è l'idea della scienza.
Per scienza si possono usare diverse definizioni di Persone dall'esperienza scientifica, ma tutte risulterebbero imperfette, ed è imperfetta anche la mia convinzione di scienza, ma chiara e precisa. 

La scienza è la comparazione tra le cose,specie vegetali ed animali, organizzata in modo concentrico dal particolare al generale e viceversa; per mezzo dei quali definire tecnicamente le caratteristiche principali di ogni cosa, alle quali attribuire un termine di sintesi.
Ogni oggetto è visibile per le sue proprietà indissociabili da esso perchè lo definiscono.
Esempio, vediamo le Stelle perché fanno luce; la Luce definisce la struttura della Stella = sferica.

Ogni fiore ha ramo, foglie, bocciolo, petali e pistillo, il colore e la forma dei petali e delle foglie definisce il termine specifico del fiore: ad esempio rosa.

Se non esiste comparazione tra le cose, non esiste scienza, possono essere assiomi scientifici di base,in termini corretti, ma possono diventare alchimie, metafisica, con buone approssimazioni, tutte le ipotesi virtuali.
La discriminante è : se esiste una singolarità, ed una sola, allora non esiste altro.
La singolarità semplice è la negazione per assurdo della realtà e della scienza, fondata sulla comparazione tra oggetti diversi e simili.

1) Se esistono solo delle singolarità semplici ognuna identica all'altra allora non esiste una comparazione, quindi non si può dimostrare che esiste una singolarità.

2) Se esiste una singolarità, essa esiste se e solo se esiste una singolarità comparabile, diversa dalla prima, ma  allora non è più singolarità intesa come unica entità semplice, perchè comparabile con una diversa e al tempo stesso simile.

In termini scientifici equivale a dire che il principio di Democrito, che tutte le cose derivano da una sola sostanza: l'atomo come grandezza omogenea, compatta ed indivisibile, la cui caratteristica o proprietà intrinseca è il moto: è il principio di assurdità, impossibile da dimostrare nella realtà.
Mentre invece la logica comparativa di Leucippo è la base o il principio della scienza.

In entrambi i casi se esiste la luce deve esistere il buio e viceversa, non esiste una sola entità assoluta possono essere solo due, opposte ed interattive tra loro.
Sia però chiaro che il principio di assurdità formulato da Democrito contiene degli assiomi fondamentali per i costituenti primi della materia, le masse  ed il vuoto,che per l'antichità era una scoperta filosofica impensabile.
Esattamente l'atomo inteso come : "particella elementare indivisibile" è un assioma o caratteristica assiomatica; e secondo assioma che la sua proprietà intrinseca è il moto.
La dimostrazione logico insiemistica per mezzo dei quantificatori mi permette di affermare che l'unicità o la singolarità di per sé, senza alcun oggetto o sistema di comparazione diventa una realtà indimostrabile; quindi inesistente, valida per assurdo perchè nessuno può  dimostrare la sua esistenza.
Ben diverse sono le impostazioni di Aristotele, Archimede, e del poeta Lucrezio; che in uno slancio descrive la realtà della natura "come doppia e duplice" , circa pag. 36 circa del De Rerum Natura
Ora penso sia ben chiaro dal punto di vista logico matematico che se esistesse come singolarità solo il numero 1 non avremmo fatto molti progressi, se non fosse comparabile con il numero due,,ma allora non esiste più la singolarità ma la comparabilità.
Esiste pero un problema da affrontare per i Fisici, che si sono inventati una autonomia dei metodi matematici, in parte a ragion veduta, perchè non esiste la matematica come astratta, per principio e metodo.
Ora se non vi può essere confronto con i metodi matematici della fisica, sulla base dei principi,,allora è dimostrato che il principio di assurdità,,derivato dal criterio matematico di dimostrazione per assurdo,,lascia il più ampio spazio alla creatività che diventa infinita nelle sue possibilità di combinazioni.
Posta questa condizione di libertà della ricerca si tratta di stabilire un principio di realtà sulla base del quale estrapolare/ comparare,  i criteri e metodi matematici adatti a definire formalmente la realtà delle particelle elementari.
Si possono vedere anche contrapposti i due principi.

1) Principio di Assurdità : la singolarità, anche delle idee.
2) Principio di Realtà : la comparazione.

La scienza in mancanza di un criterio o principio di realtà valido per tutti, dimostrato ed inconfutabile, anche sfruttando il principio di assurdità, come criterio per evincere dalla realtà dei criteri, ma al tempo stesso nega la realtà, perciò diventa un circolo narcisistico o egocentrico, che non vede nulla oltre lo specchio, ma dallo specchio vede riflessa dietro di sè una realtà che non sà o non vuole interpretare, chiusa nelle conquiste del passato.






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