mercoledì 19 dicembre 2012

Oggettività e probabilità.

Bologna  19.12.12

        

  OGGETTIVITA’  E PROBABILITA’.

NELLA SCIENZA.
 
( Foto di Mariella Gogna )




L’argomento oggettività definisce  in modo certo ed inequivocabile la descrizione della realtà naturale,come oggetto e come fenomeno;che si osserva direttamente o per mezzo di strumenti.
Quindi la definizione di una cosa o dell’oggetto,diventa o è oggettiva se tutti la possono osservare e tutti concordano,sulla base di criteri comuni,misurati,di classificarla in un modo solo.
La classificazione rende oggettiva una cosa osservata in natura.
Finché si tratta di semplici oggetti,ed i procedimenti sono basati su criteri chiari e misurabili, l’oggettività,per la specie umana è dichiaratamente uno strumento fondamentale per lo sviluppo e la scienza.
L’oggettività non può quindi essere una rappresentazione ideologica,in quanto definizione parziale della realtà e misurabile solo in parte.
Per le cose comuni, la nostra oggettività  è la definizione universale planetaria dei cibi che consumiamo,dell’aria, dell’acqua e delle altre cose normali della vita.
L’oggettività,per quanto superficiale, si fonda  sul concetto comune di percezione dei sensi e sulla misura,con strumenti specifici, delle cose come l’aria ad esempio.
Quando si è affermata l’idea che nella realtà ciò che è alla base della nostra esistenza è la probabilità e non l’oggettività delle cose?
Con quale criterio si è passati dal determinismo della fisica Classica all’indeterminismo del Modello Standard?
Nella Fisica Classica si è abbinato all’oggettività delle cose, l’oggettività dei Processi o fenomeni costanti della Fisica;come il periodo ellittico di rotazione dei Pianeti intorno al Sole,ed altri fenomeni con caratteristiche di moto costanti.
Nel secolo  XX°  l’oggettività delle ricerche scientifiche e dei risultati delle ricerche della  Fisica non sembrano mantenere intatta la caratteristica dell’oggettività; in quanto si afferma in linea di principio l’idea fondamentale della Meccanica Quantistica che è impossibile conoscere con precisione simultaneamente due componenti come la velocità e la posizione di una particella.
L’affermazione di principio,che appare quindi come osservazione della realtà oggettiva,inconfutabile,definisce l’inconoscibilità oggettiva del dualismo della natura.
La Natura ha quindi sempre due componenti,simultaneamente ,ebbene nella Fisica,si afferma come principio la loro inosservabilità simultanea,quindi di conseguenza anche la loro misurabilità che è la condizione di base di ogni procedimento scientifico,non è possibile.
Da dove nasce questa difficoltà?
Nasce dall’idea che un oggetto elementare,come una particella della Struttura atomica,chiamata elettrone,non sia definibile come massa propria nel senso materiale del termine,ma solo per mezzo di un pacchetto di equazioni di onde.
Il problema nasce da questa impostazione,che sia corretta o meno lo possiamo decidere scientificamente.
Se esiste un oggetto ed è classificabile solo in base alle sue proprietà,come tutte le cose della natura,percepite dai nostri sensi,e misurate secondo criteri convenzionali decisi come misure,allora perché questo non accade per l’elettrone?
Non accade per due ordini di motivi,il primo è che le scoperte rilevanti avvengono alcuni anni dopo la formulazione della teoria.
La seconda è che l’equazione di Einstein con la Relatività Ristretta  definita come :  E = m . c² risulta essere in contraddizione con l’affermazione di De Broglie del 1924 ,la quale afferma che ad ogni particella si associa un’onda;ma così facendo l’equazione di Einstein appare come Energia statica non dinamica,manca l’elemento fondamentale ( ½ m ),in quanto l’onda che caratterizza la particella attribuisce alla stessa un moto permanente.
La differenza fondamentale risiede appunto nella condizione di stato della particella elementare :
                                                                 IMMOBILE
                     MASSA =  STATO  =
                                                                 MOTO


SE IMMOBILE ALLORA L’EQUAZIONE di Einstein è corretta.
Se è in moto permanente,equivalente ad uno stato di Energia cinetica; allora l’equazione è incompleta manca :  ½  di  m.
L’equazione risulterebbe pertanto :  E  = ½ m . c²   ---come base di ogni rapporto massa- energia.
La contraddizione è svelata.
                                                      (CvD)
( Magritte )
 

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